Comunicazione visiva: tre consigli per farsi ascoltare - Il Quattro - studio di idee

Comunicazione visiva: tre consigli per farsi ascoltare

 

In ogni momento della giornata siamo esposti a una valanga di messaggi, commerciali o non. Usciamo di casa, prendiamo la nostra auto e incontriamo il primo manifesto che ci informa sulla prossima fiera del cioccolato, o dell'inaugurazione della nuova palestra. Camminiamo per strada e ci piazzano in mano un volantino con una super promo per l'acquisto di un divano che non dobbiamo assolutamente lasciarci scappare, o di una polizza assicurativa iper vantaggiosa. Ma questi messaggi li abbiamo realmente "visti"? La comunicazione che veicolavano ci è arrivata forte e chiara?

Che cosa si può fare per creare un manifesto o un volantino capaci di colpire nel segno? Ogni messaggio andrebbe studiato accuratamente e analizzato per bene, prendendo in considerazione molti fattori. Però tre piccoli accorgimenti per tentare di non sbagliare mi sento di segnalarli.

Il primo tra tutti, quello che assolutamente mi sento di raccomandare più caldamente, è LESS IS MORE. Una frase diventata ormai culto in svariati settori, utilizzata dal celebre architetto tedesco Mies van der Rohe per abbracciare una filosofia progettuale che prevede l'utilizzo di pochi, ma essenziali, elementi. Nel campo della progettazione grafica significa sfrondare tutto il superfluo e concentrarsi sul messaggio principale. Basta manifesti con testo infinito che nessuno, parliamoci chiaro, nessuno leggerà mai davvero integralmente! Piuttosto concentriamoci su quali siano le informazioni fondamentali che realmente vogliamo far arrivare alla gente.

Secondo consiglio: creiamo una grafica con diversi LIVELLI DI LETTURA. Il mio caro prof. Giovanni Anceschi, durante le sue lezioni al Politecnico di Milano, cercò di insegnarmi come grazie alle diverse grandezze, proporzioni e colori, si riesca a far leggere "prima" qualcosa rispetto a qualcos'altro. Possiamo decidere che un primo messaggio debba arrivare forte e chiaro, mentre un secondo debba essere letto solo a quei primi che si dimostrano realmente interessati ad approfondire l'argomento primario. Decidiamo quindi a priori e progettiamo una grafica di conseguenza.

Il terzo accorgimento è quello di imparare ad usare il BIANCO. Non se ne può più di vedere volantini pieni zeppi di elementi grafici, testi e colori appiccicati come sardine! Il bianco è aria che da respiro a tutto ciò che c'è attorno. Il bianco è un colore che serve a mettere in evidenza ciò che contiene.

Questi suggerimenti tecnici sono molto importanti per strutturare al meglio la nostra grafica, ma ovviamente non basta applicarli tutti per guadagnare davvero l’attenzione di chi osserva. Il cuore di una buona comunicazione visiva resta sempre la creatività, intesa come la capacità di trovare un’idea originale, distintiva e performante, che sappia attirare gli sguardi e consenta alle persone di memorizzare il messaggio.
Ed ora, tutti a guardare manifesti e volantini con occhio critico!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.