Capita alle volte che qualcuno, dopo avermi incontrata, si chieda se ha parlato con Egle o con Valeria. Sembrerà strano, ma è un dilemma perfettamente sensato. E sì, perché - non sarò certo l’unica al mondo! - in me convivono (almeno) due distinte personalità. C’è Valeria: seria, puntigliosa, puntuale, geometrica, bianca o nera. E poi c’è anche Egle: astratta, pigra, multitasking, fluida, colorata. Egle e Valeria possono talvolta apparire in competizione. Posso però assicurare, e qui parlo a nome di entrambe, che il loro rapporto è di totale collaborazione e armoniosa complementarietà.
Dice il saggio: devi prima perderti, se vuoi trovare la tua strada
Dopo una bella partenza alle scuole elementari e medie, mi arrampico sugli specchi durante gli anni del Liceo. Mi arrampico, a volte scivolo, ma in 5 anni riesco a raggiungere la meta. Preferivo gli amici, gli scout e il disegno agli studi scientifici. Così decido di dedicarmi all’illustrazione negli anni successivi, frequentando il corso di illustrazione e animazione multimediale all’Istituto Europeo di Design di Milano.
Una "gavetta" in quadricromia
Non trovando da subito lavoro nel campo dell’illustrazione, mi ingegno qua e là in svariate attività. Un po’ per caso, un po’ per gioco mi ritrovo in una tipografia e qui, fra la carta, l’inchiostro e la linotype, Valeria e Egle scoprono che cos’è il vero amore. Questo lavoro mi porta a fare quello che amo davvero. Ovvero… un po’ di tutto. Adoro progettare, ideare ma anche produrre, sporcandomi le mani, tagliandomi i polpastrelli toccando con mano il risultato di quello che è nato nella mia testa. Dopo questa intensa esperienza, ho lavorato per qualche anno in uno studio di comunicazione, luogo importante perché è qui che ho conosciuto i miei tre attuali soci.
Cose che amo e cose che... anche no
Adoro le scadenze perché mi mettono in riga. Tollero a fatica le Y e i punti esclamativi. Non ho mai perdonato la NBC per aver cancellato la serie televisiva My Name is Earl. Mi piace definirmi autodidatta perché purtroppo o per fortuna ho imparato più dall’esperienza che dai libri. Sono una sognatrice. E ora? Ora continuo a imparare facendo quello che amo di più.
Dopo avermi incontrato potreste chiedervi se avete parlato con Egle o con Valeria. E sì, perché (non sarò certo l’unica al mondo) in me convivono almeno due personalità. Valeria: seria, puntigliosa, puntuale, geometrica, bianca o nera. Egle: astratta, pigra, multitasking, fluida, colorata. Egle o Valeria, Valeria o Egle. Dopo una bella partenza alle scuole elementari e medie, mi arrampico sugli specchi durante gli anni del Liceo. Mi arrampico, a volte scivolo, ma in 5 anni riesco a raggiungere la meta. Preferivo gli amici, gli scout e il disegno agli studi scientifici. Così decido di dedicarmi all’illustrazione negli anni successivi, frequentando il corso di illustrazione e animazione multimediale all’Istituto Europeo di Design di Milano. Non trovando da subito lavoro nel campo dell’illustrazione, mi ingegno qua e là in svariate attività. Un po’ per caso, un po’ per gioco mi ritrovo in una tipografia e qui, fra la carta, l’inchiostro e la linotype, Valeria e Egle scoprono che cos’è il vero amore. Questo lavoro mi porta a fare quello che amo davvero. Ovvero… un po’ di tutto. Adoro progettare, ideare ma anche produrre, sporcandomi le mani, tagliandomi i polpastrelli toccando con mano il risultato di quello che è nato nella mia testa. Dopo questa intensa esperienza, ho lavorato per qualche anno in uno studio di comunicazione, luogo importante perché è qui che ho conosciuto i miei 3 soci. Adoro le scadenze perché mi mettono in riga. Tollero a fatica le Y e i punti esclamativi. Non ho mai perdonato la NBC per aver cancellato la serie televisiva My Name is Earl. Mi piace definirmi autodidatta perché purtroppo o per fortuna ho imparato più dall’esperienza che dai libri. Sono una sognatrice. E ora? Ora continuo a imparare facendo quello che amo di più.